Nicola Matarazzo, quando la pizza sfida la forza di gravità


Nicola Matarazzo, quando la pizza sfida la forza di gravità

 

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Nicola Matarazzo Campione mondiale di freestyle

Ospite nel pomeriggio di giovedì 21 aprile, ai microfoni dei nostri Miky Boselli e Marco Vignoletti, di Radio Numberone

Originario di Napoli e figlio d’arte, lavora a Brescia alla pizzeria Manuno, dove la pizza freestyle diventa uno show per i clienti.

A soli 20 anni, Nicola ha vinto il campionato mondiale di pizza freestyle, che si svolge a Parma.

Si tratta, per lui, di un episodio inaspettato, sia a causa della sua giovane età, ma anche perché il livello della competizione era altissimo. 

Il giovanissimo pizzaiolo si avvicina a questa disciplina coreografica a soli 5 anni, momento in cui suo padre lo porta al suo campionato: «Papà mi devi insegnare la pizza acrobatica!».

Il padre, infatti è stato per tre volte campione mondiale di pizza napoletana.

Nicola ci svela anche i segreti della vera pizza napoletana: l’impasto soffice, ma che si può piegare creando la pizza a portafoglio :

La pizza a portafoglio è un’icona dello street food napoletano.

Ma, anche se immagino che tutti abbiano bene o male in testa il concetto di questo tipo particolare di pizza, ho pensato di dedicargli un post per spiegare bene che cosa rappresenta per noi napoletani.

IL CAMPIONE  dice :Che cos’è la pizza a portafoglio?

La pizza a portafoglio è una pizza di dimensioni ridotte, che prende il nome dal fatto che viene presa tra le mani e chiusa

Su se stessa sui suoi due lati proprio come se fosse un portafoglio (per questo motivo, più raramente, è chiamata pizza a libretto).

A Napoli viene venduta su strada da pizzerie, panetterie, pasticcerie e rosticcerie: è probabilmente il cibo da strada simbolo del capoluogo partenopeo

IL Campione spiega che la pizza a portafoglio a Napoli è perfetta per calmare lo stomaco per un bel po’ in caso di fame improvvisa.

Questo perché da noi la voglia di pizza può manifestarsi in molti modi, anche sotto forma di leggero languorino.

Magari ci stiamo dirigendo a casa per pranzo, eppure sentiamo il bisogno di quell’impasto caldo e soffice condito con sugo di pomodoro e fiordilatte.

Soprattutto se il nostro percorso verso casa prevede l’incontro con qualche pizzeria: il che a Napoli è praticamente una certezza, visto che nella nostra provincia si contano oltre 8.000 pizzerie.

Ma non è che possiamo mandare a monte i sacrifici delle nostre mamme/moglie che si sono spaccate la schiena per metterci un piatto a tavola.

NICOLA il campione dice :Ecco perché è stata inventata la pizza a portafoglio:

Per sopperire momentaneamente a questo bisogno improvviso, senza però riempirci lo stomaco, predisposto a ben altre battaglie epiche.

C’è da dire che la storia della pizza a portafoglio è una naturale evoluzione di quella della pizza napoletana classica. 

Quest’ultima si distingue proprio per il suo impasto “pieghevole”, rispetto ad altre pizze italiane.

Nicola spiega che la stessa pizza napoletana è sempre stata intesa non solo come pizza al piatto, ma anche come cibo di strada: proprio grazie al suo prezzo contenuto e al fatto che viene ordinata spesso anche da asporto (e magari consumata seduti su un muretto o una scalinata a pochi metri dalla pizzeria).

Se la pizza è quindi il piatto popolare per eccellenza, poiché rappresenta un pasto abbondante e completo disponibile al costo di pochi euro,

La pizza a portafoglio è ancora di più lo street food del popolo.

Non solo riesce a soddisfare il capriccio di un momento, ma lo fa al costo di un solo euro, massimo un euro e cinquanta.